L'estro di Monteverdi maestro di cappella in San Marco a Venezia
I brani in programma risalgono al lungo periodo in cui Monteverdi ha ricoperto l'incarico di maestro di cappella di San Marco (tra il 1613 e il 1643) e svelano la straordinaria portata della sua rivoluzione: il momento di trapasso tra lo “stile antico” (testimoniato dai rigorosi giochi contrappuntistici della Messa a 4 voci pubblicata in una raccolta postuma nel 1650) e la “moderna pratica”, in cui si afferma l'esuberanza “rappresentativa” ottenuta mediante la scrittura concertata (come nel monumentale e virtuosistico Gloria a 7) o il canto a voce sola (lo splendido Pianto della Madonna, “travestimento spirituale” del celebre Lamento di Arianna).
Da Col è maestro esperto e preparato, con un gusto particolarmente raffinato nell'ottenere i migliori impasti vocali così determinanti per ricostruire gli intrecci armonici delle trame polifoniche. E se già dalle prime battute del Kyrie rende perfettamente evidente il debito che nella Messa Monteverdi volutamente paga al sommo Palestrina e ai grandi maestri rinascimentali, in pagine come il Gloria sa perfettamente come scardinare qualsiasi coordinata stilistico-temporale per aprire inediti orizzonti sonori: le prime lezioni pubbliche di una nuova scuola.
MONTEVERDI
IN SAN MARCO
Odhecaton, Paolo Da Col
Arcana / Self-Tàlea. Euro 20.00