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Beato Carlo Gnocchi. L'eredità di amore che disarma l'odio

Matteo Liut venerdì 25 ottobre 2013
Accanto ai "suoi" soldati, giovani che prima della Seconda guerra mondiale erano solo giovani parrocchiani, lavoratori, mariti e padri, il beato don Carlo Gnocchi si affacciò sull'abisso più nero dell'umanità, quello del dolore provocato attraverso l'uso pianificato delle armi e radicato nell'odio. Risalendo questo crinale oscuro don Gnocchi si diede da fare per assistere gli orfani e i piccoli mutilati di guerra. Oggi la sua opera prosegue in numerosi centri specializzati che danno speranza ai malati e ai sofferenti. Era nato nel 1902 nei pressi di Lodi, prete nel 1925, cappellano militare prima in Albania e poi in Russia, morì nel 1956. Ma prima di spegnersi compì un ultimo gesto eroico: fece sì che le sue cornee venissero donate a due ragazzi non vedenti.Altri santi. San Miniato di Firenze, martire (III sec.); san Gaudenzio di Brescia, vescovo (IV-V sec.). Letture. Rm 7,18-25; Sal 118; Lc 12,54-59. Ambrosiano. Ap 1,10;3,14-22; Sal 14; Lc 8,1-3.