L'Enpals resta a corto di sussidi
La sentenza della Cassazione trova in questa occasione la sua prima effettiva applicazione sia per gli uffici dell'Inps, che in passato non avevano tenuto comportamenti uniformi liquidando regolarmente il sussidio, sia per i lavoratori dello spettacolo tuttora convinti del loro diritto. Le ragioni della legge, secondo il sindacato, potrebbero essere facilmente superate a beneficio di questi lavoratori estendendo anche alle aziende dello spettacolo l'obbligo di versare il contributo contro la disoccupazione involontaria presso l'Inps.
Restano invece regolarmente indennizzate le posizioni tecniche esercitate in forma subordinata (operatori cine tv, parrucchieri, truccatori, macchinisti di scena). L'indisponibilità di sussidi Inps per il settore artistico va ad aggiungersi alle attuali incertezze sull'occupazione lavorativa negli enti lirici causate dal mancato reintegro dei contributi statali al Fus, il Fondo unico per lo spettacolo. Sulla prossima paga, spetta ai dipendenti delle aziende autorizzate, il rimborso pro quota degli sgravi contributivi sui premi di risultato per il 2009.
Assegni familiari. Si esprime in favore dei lavoratori dello spettacolo, assunti con contratto di collaborazione a progetto, l'interpello al ministero del Lavoro n. 13 dell'8 marzo scorso. Il ministero chiarisce che spetta all'Enpals raccogliere i contributi per la pensione e all'Inps i contributi minori (malattia, maternità ecc.). Riguardo agli assegni familiari per i lavoratori con contratto a progetto, il dicastero rileva la competenza dell'Enpals (ente di assicurazione obbligatoria) in quanto l'Inps liquida gli assegni solo ai lavoratori che non siano pensionati e non siano iscritti ad altra previdenza obbligatoria.