L'ENORME MISTERO
dall'"Idillio maremmano" delle Rime nuove). Ma una riflessione ce la consentono, sia pure nella direzione opposta rispetto a quella che il poeta vorrebbe. In pratica egli suggerisce di non perdersi in elucubrazioni e speculazioni sul mistero dell'universo e dell'essere e piuttosto di impegnarsi nelle opere, nel lavoro, nella trasformazione della realtà. C'è indubbiamente un'anima di verità in queste parole, perché è facile perdersi in disquisizioni senza costrutto, è rischioso adottare la strada di coloro che "dicono e non fanno", come già ammoniva Gesù. Tuttavia, come dicevamo, noi vorremmo muoverci in senso opposto. Fare senza capire, agire senza avere una meta, procedere senza senso è purtroppo una prassi comune e pericolosa. Forse alcuni ricordano la parabola dei costruttori di cattedrale: alcuni faticano solo per obbligo, altri per necessità, uno solo è consapevole di erigere un capolavoro che sfiderà i secoli e il suo lavoro acquista una dignità e una bellezza inconcepibili per gli altri. È, dunque, necessario avere uno scopo nelle proprie opere come nell'esistere. È giusto desiderare di sondare l'"enorme mister dell'universo" in cui siamo inseriti. È importante, se vogliamo essere persone autentiche, interrogarci sul senso ultimo del nostro agire e del nostro vivere.