Un Amadeus un po’ sopra le righe, più elettrizzato e gesticolante rispetto ai tempi della Rai, ha esordito domenica sera su Nove con Chissà chi è, ovvero i Soliti ignoti poco rivisti e poco corretti se non in minimi particolari come la carta d’identità al posto del passaporto, una vincita massima di 200 mila euro anziché 250 mila senza possibilità di raddoppio finale, il parente misterioso svelato sin dall’inizio e il «cannocchialone» al posto del «binocolone». Per il resto le stesse otto identità, i tre indizi, i due imprevisti e via dicendo per un game show conosciutissimo di cui è inutile ricordare i meccanismi. Sopra le righe anche le due consuocere concorrenti della prima puntata dell’access prime time che da questa settimana va in onda tutti i giorni, dal lunedì al sabato, alle 20.30 sulla rete generalista del gruppo Warner Bros Discovery, che ha già assoldato Fabio Fazio e prima ancora Maurizio Crozza e annovera tra i suoi canali anche Real Time, DMax, Giallo, Food Network e altri. Sopra le righe anche Ilenia Pastorelli, l’attrice che a ruota del primo Chissà chi è ha condotto, al fianco di Amadeus, Suzuki Music Party trasferito dall’Arena di Verona (quando andava in onda su Rai 1 con il titolo appunto di Arena Suzuki) all’Allianz Cloud di Milano con l’esibizione di una ventina di cantanti e una formula sostanzialmente analoga. Se poi pensiamo che a ottobre Amadeus, sempre su Nove, condurrà La Corrida, abbiamo la conferma del solito televisivo ritorno dell’uguale. Basti pensare che lo show dei dilettanti allo sbaraglio ha alle spalle una storia lunga sessant’anni, prima alla radio e poi in televisione. Portato al successo da Corrado è stato poi condotto anche da Gerry Scotti, Flavio Insinna e Carlo Conti. Anche in televisione come in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, anche se a volte molto poco. Tornando alla prima puntata di Chissà chi è, i numeri ci dicono che avrebbe registrato 926 mila telespettatori con uno share poco superiore al 5%, ma siccome è stata trasmessa in simultanea sulle altre reti del gruppo, la Warner Bros Discovery parla di 1 milione e 600 mila telespettatori complessivi con uno share dell’8,8%. Per Nove è in ogni caso il programma di access prime time più visto di sempre, anche se i numeri registrati in questa circostanza da Amadeus restano lontani dai quasi 4 milioni e mezzo di Affari tuoi su Rai 1 e sono destinati sicuramente a calare dopo la curiosità per il debutto. A differenza di Fazio che ha un programma di un certo livello culturale e un pubblico di fedelissimi, l’impressione è che per Amadeus sarà molto più difficile portarsi dietro uno zoccolo duro di telespettatori, anche perché programmi come i game show hanno un pubblico indiscriminato e sicuramente più legato alla rete che non al conduttore.
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