Una comparsa si affaccia nell’aula vuota in cui il professor Bernardino Lamis sta tenendo la sua lezione memorabile, la sua lezione formidabile. Ma il cattedratico non se ne rende conto, convinto com’è di arringare una folla silenziosa e attenta. Il suo pubblico, in realtà, è composto dagli impermeabili che gli studenti di giurisprudenza hanno messo lì ad asciugare. L’eresia catara è una delle «novelle per un anno» di Luigi Pirandello e conserva tracce evidenti dell’apprendistato accademico dell’autore. L’avversario di Lamis è l’«illustre storico tedesco, signor Hans von Grobler», come ironicamente lo apostrofa l’italiano. Entrambi studiosi delle religioni, hanno formulato giudizi diversi sul catarismo, solo che il von Grobler non ha citato il Lamis se non sbrigativamente e questa ferita, che si aggiunge ad altre umiliazioni e privazioni, proprio non si rimargina. La dissertazione dovrebbe risarcire il professore, ma Roma è inondata dalla pioggia e l’unico a raggiungere la Sapienza, sia pure in ritardo, è il Ciotta, la nostra comparsa, che di Lamis è uno dei pochissimi studenti. Sarà lui a difendere il maestro dalle beffe che rischiano di cadergli addosso, mentre qualcuno tra i lettori si rammarica di non averla potuta ascoltare – quella memorabile, quella formidabile lezione.
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