Lo ammette pure il dj Linus: «I ragazzi sembrano tutti impazziti». Ecco, proprio tutti magari no. Alcuni, troppi. Prosegue: «Probabilmente il punto di partenza è che sono mancati due anni di vita, quelli della pandemia». Linus è citato nel servizio di Andrea Camurani sul "Corriere" (27/7) sul Village di Varese, discoteca chiusa per maleducazione. Esasperato ma saggio il titolare Daniele Lamperti: «Purtroppo, nella massa, viene notato solo chi si distingue perché maleducato. Le persone perbene passano inosservate». Le cause della chiusura sono nel comunicato di Lamperti, riportate da Tony Damascelli sul "Giornale" (27/7): «Siamo saturi dei vostri litigi, la vostra arroganza, la vostra supponenza, la vostra maleducazione, la vostra ignoranza, la vostra mancanza di rispetto per chi lavora (...), il vostro "Bro", il vostro "Zio", il vostro "Fra" quando non sappiamo nemmeno chi siete. Siamo esausti dei vostri documenti falsi»... Eccetera. Linus è in consonanza con Maria Carla Gatto, presidente del Tribunale dei minori di Milano, intervistata da Giuseppe Guastella sul "Corriere" (26/7): «Ragazzini violenti in casa e fuori, sono gli effetti dei lockdown che noi adulti abbiamo ignorato (...). Un'intera generazione è stata lasciata in balia del vuoto e dell'angoscia sul futuro». Sia chiaro: è una spiegazione, non una giustificazione. I reati dei minori aumentano e lo conferma Francesco Messina, direttore della Centrale anticrimine della Polizia, intervistato da Alessandra Ziniti sulla "Repubblica" (27/7). Titolo: «Le nuove bande giovanili una minaccia per le città. Ecco come vanno fermate». Attenzione però a non far coincidere una minoranza con il tutto. I giovani sono soprattutto ben altro. Vedi ad esempio quelli confluiti a Torino per il Climate Social Camp, a cui la "Stampa" (27/7) dedica una pagina intera. Esistono, e sono pure educati.