«La legge del Corano che condannò a morte Gesù». Sotto questo titolo (Il Giornale, martedì 27) l"antropologa Ida Magli fa tre affermazioni. Prima: «Gesù di Nazaret è stato condannato a morte per aver rotto proprio quelle leggi dell"Antico Testamento sulle quali si regge il Corano» (e cita la lapidazione delle adultere). Seconda, riferita a «quasi tutta l"Africa»: «I popoli che perdono la propria cultura originaria, non riescono ad assumerne un"altra in forma efficace ["] e cadono in un"inerzia dalla quale escono soltanto per improvvise e feroci lotte tribali. Oppure scappano. E vengono da noi. Perciò ["] noi non possiamo e non dobbiamo accoglierne più neanche uno, se vogliamo sopravvivere come italiani e come cristiani». Terza: «Visto che sono soprattutto i cattolici a tradire la propria fede, tocca a noi, semplicemente "italiani", dire basta». Ida Magli, che nega i fondamenti della fede in Cristo, ora applica all"emigrazione la sua antropologia: la fame degli altri (i poveri) come garanzia della nostra (i ricchi) sazietà. No, grazie.BattesimiUna lettera da Rivarossi (Torino) su La Stampa (lunedì 26): «Soltanto fino ai primi del secolo scorso la Chiesa cattolica (canone 941) rifiutava il battesimo a quei nati che non avessero avuto sembianze tali da renderli somatologicamente riconoscibili come esseri umani» mentre ora «sta sacralizzando financo la cellula staminale». Dove mai il lettore avrà scovato questa notizia? Eppure proprio a Torino il Cottolengo ospita creature difficilmente riconoscibili come umane. E il curatore della rubrica, almeno per non fare brutta figura, avrebbe potuto replicare che il canone 941 del Codice di diritto canonico del 1917 tratta non del battesimo, ma dell"unzione agli infermi privi dell"uso della ragione. E che in nessun altro canone c"era una tale norma. Anzi il canone 748 obbligava esplicitamente a battezzare anche i "monstra et ostenta", cioè le creature straordinarie. E i fondamenti?Su Il Sole-24 Ore (domenica 25), accanto a un discorso dell"allora arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla su «verità e libertà» (1964, in regime comunista), Valerio Zanone, già segretario del Partito Liberale, lamenta che ancor oggi il Papa «rimproveri alla filosofia liberale di non aver compiuto il passaggio "dal fenomeno al fondamento"» e alla «bioetica laica» di arrogarsi "il diritto del Creatore sulla vita umana". Peccato che tutta l"argomentazione di Zanone si riduca al ripescaggio della vecchia polemica tra «il Vaticano di Pio IX» da una parte e lord Acton (morto nel 1902) e Montalembert dall"altra (convegno di Malines, 1863) sul temporalismno e sulla separazione tra Chiesa e Stato. Eppure i disastri della bioetica laica (aborto, clonazione, fecondazione artificiale, manipolazioni genetiche, eutanasia") e le derive del liberismo (capitalismo globalizzatore, fame del Terzo mondo, colonialismo economico, sfruttamento dell"ambiente") dovrebbero suggerire spunti un po" più attuali e magari far anche scoprire i "fondamenti".