L'antica intelligenza degli artigiani e la cultura di «noi informati»
Ecco: stavo giusto pensando a questo quando ho letto sull' "Avvenire" del 23 scorso la garbata polemica di Ferdinando Camon con Paola Mastrocola. Quest'ultima ha proposto ai giovani di riprendersi «la libertà di non studiare», cominciando a lavorare prima dei vent'anni. Camon non è d'accordo. Fa il ritratto di un posatore di piastrelle, bravissimo ma ignorante, inconsapevole e disinformato di tutto. Leggendo l'elenco delle cose di cui quell'operaio è ignaro, tendevo più ad apprezzarlo che a deplorarlo. Erano tutte cose che "noi informati" crediamo di sapere ma in realtà capiamo poco: il bilancio dello Stato, la finanza, le guerre, le relazioni internazionali. Camon condanna questa ignoranza e indifferenza e dice che è fondamentale interrogarsi sulla vita e sapere come funziona il mondo" Io vengo da una famiglia di operai-artigiani: mio padre e i miei zii discutevano di tutto, erano più intelligenti, consapevoli e coraggiosi della maggior parte degli intellettuali che ho conosciuto.