L’esperienza di famiglia è quella dimensione primigenia entro la quale tutti muoviamo i primi passi nel mondo. I legami che si formano tra le mura domestiche rappresentano le radici di ciò che poi siamo nel mondo. Oggi la Parola di Dio ci offre un’icona viva, che ai aiuta a comprendere due temi fondamentali: è il Vangelo la forza più preziosa per far crescere il rapporto tra sposi che a sua volta è una risorsa fondamentale nella crescita della vita di tutta la comunità dei credenti. I santi Aquila e Priscilla, così come raccontano gli Atti degli Apostoli al capitolo 18, incarnano bene questa duplice dimensione. La loro esperienza inizia da un preciso carisma, quello dell’accoglienza: «Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto – si legge negli Atti –. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava». I due seguono Paolo fino a Efeso, dove istruiranno Apollo, predicatore la cui conoscenza del Vangelo è carente in alcuni punti. Per un periodo, poi, i due sposi sono a Roma ma in realtà nulla si sa della loro morte, che secondo la tradizione avviene per martirio.
Altri santi. Sant’Adriano III, Papa dall’884 all’885; beato Eugenio III, Papa dal 1145 al 1153.
Letture. Romano. Gen 27,1-5.15-29; Sal 134; Mt 9,14-17.
Ambrosiano. Lv 25,1-17; Sal 98 (99); Rm 13,11-14; Lc 7,20-23.
Bizantino. 1Gv 1,1-7; Gv 19,25-27;21,24-25.
t.me/santoavvenire