L'amore fra Brandon e Holly nell'esordio brillante della Graziotto
Dunque: l'io narrante è un personaggio maschile, l'azione si svolge nel 1998, due anni prima che la scrittrice nascesse, a Seattle, dove probabilmente Sveva non è mai stata o magari ha solo frequentato qualche Erasmus transatlantico. Del resto di Seattle il romanzo non darà altri connotati se non che laggiù piove spesso. La cronologia è sottolineata da testi di canzoni d'epoca, tipo 'N Sync, ma è citata anche La vie en rose di Edith Piaf, che è del 1945, però proprio nel 1998 ricevette il Grammy Hall of fame Award che premia le canzoni di alto valore storico e qualitativo. Sveva si è documentata, ha studiato.
Questo Brandon è un imbranato, ha una madre che lo trascina in mostre d'arte con annessa asta di beneficenza, e lui la segue anche se di arte non sa e non vuol sapere nulla, ma vuol bene alla mamma che ha fatto tanti sacrifici per lui (premorto il padre) e gli garantisce agiatezza anche per via dell'eredità del nonno. Proprio a una mostra d'arte avviene il colpo di fulmine: Brandon s'imbatte nella bellissima Hollyanna, collega d'università, di due anni più giovane. Piccoletta, bellissima (giova ripeterlo) e imprevedibile. Lui le fa una corte maldestra, eppure lei ci sta e lo trascina in mostre e musei, come sa la madre di Brandon non fosse bastata. Holly (così vuol essere chiamata) si elettrizza davanti a quadri che Brandon trova insignificanti, scatta centinaia di fotografie con la polaroid, e a poco a poco anche lui comincia a guardare l'arte (se così si può dire) con gli occhi di lei. La storia va avanti per qualche mese, i due si vorrebbero addirittura sposare, ma improvvisamente Hollyanna scompare (c'è di mezzo anche lo stalking di un professore, senza conseguenze). Sconforto, depressione di Brandon, sgomento. Cinque anni dopo Brandon, trentenne, è sposato e padre di due figli ma il chiodo di Holly è sempre fisso nel suo cuore. Finché una misteriosa telefonata... Non possiamo raccontare il finale della storia, ci atteniamo alla metodologia narrativa.
La relazione tra Brandon e Hollyanna, benché universitari, è di tipo adolescenziale, in linea con l'età della scrittrice, il che conferisce una simpatica ingenuità ancorché irrealistica. La scomparsa di Hollyanna è narrata surrealisticamente: la ragazza, avida di vita, in gara col tempo, vuole correre più veloce dei secondi scanditi dall'orologio, li “pesa”, e finirà male.
Forse la missione di Holly era di far innamorare Brandon della vita di cui fino ad allora era stato solo spettatore, ma la correttezza dell'ormai marito e padre di famiglia resta insidiata dall'assillo memoriale di Holly.
Un esordio narrativo al quale avrebbe forse giovato un editing più severo per stemperare frasi e pensieri da «bellissimo tema in classe»: una prova, comunque, di tutto rispetto, a un passo dall'ammirazione.