«Felice chi è diverso / essendo egli diverso. / Ma guai a chi è diverso / essendo egli comune». Sono i versi di Sandro Penna con i quali Chiara Francini ha chiuso la prima puntata di Love me stranger (mercoledì alle 21,10 su LaEffe, canale 135 di Sky) a distanza di un anno dall'acclamato, ma discutibile Love me gender. La diversità resta il tema di fondo, anche se questa volta registriamo un passo avanti rispetto agli esseri umani messi in parallelo con i pinguini gay e la cernia ermafrodita della precedente stagione. Questa volta si prova a capire se è ancora valido il detto «moglie e buoi dei paesi tuoi» o non piuttosto quello che «gli opposti si attraggono». Love me stranger (produzione originale LaEffe realizzata da Stand By Me) propone così un viaggio attraverso l'Italia alla scoperta di relazioni ai tempi del multiculturalismo. In quattro puntate a tema (Confini, Contaminazioni, Luoghi comuni e Viaggi) sono dodici le storie che vengono narrate con ironia e leggerezza dall'attrice-conduttrice, che non si nasconde certo dietro i personaggi che racconta, spesso li sovrasta, ma lo richiede il format e in fin dei conti non dispiace. Storie di matrimoni misti, di famiglie multietniche e di imprenditori multicolori che proprio grazie alle differenze hanno avuto successo e trovato nuove opportunità personali e di business. E ancora storie di incontri tra culture lontane che hanno dato vita ad amori e percorsi di vita inaspettati, storie di eccellenza e di riscatto, fuori dagli stereotipi di genere e provenienza. È così che nella prima puntata abbiamo seguito un giovane sinti, figlio di giostrai, che pur vivendo ancora in una roulotte è diventato uno stilista di successo o il rifugiato del Gambia che si è innamorato della nostra lingua al punto da sposare la sua insegnante di italiano. Simbolico il luogo di partenza di ogni puntata: l'Osservatorio astronomico di Monte Porzio Catone (Roma), metafora di curiosità e di volontà di ricerca, luogo ideale per interrogarsi su cosa siano oggi i confini e su come affrontare l'ignoto. Qui l'astrofisica e divulgatrice Elisa Nichelli spiega che la Terra non ha confini, così come l'universo, che a detta della Francini «è sconfinato come un sentimento».