Se già era triste in partenza, capace comunque di coinvolgere, la storia di L'amica geniale diventa tragica con l'inizio del secondo capitolo. Alle incomprensioni e alla violenza di genitori retrogradi si aggiunge quella di mariti maneschi, ottusi e possessivi. Lila ed Elena (Lenù), le inseparabili amiche d'infanzia protagoniste dei best seller di Elena Ferrante e della trasposizione televisiva in onda il lunedì su Rai 1, hanno diciassette anni e si sentono in un vicolo cieco. Lila si è appena sposata, ma nell'assumere il cognome del marito ha l'impressione di aver perso se stessa. Elena è ormai una studentessa modello, ma proprio durante il banchetto di nozze dell'amica capisce di non stare bene da nessuna parte: non si sente a suo agio nel rione di Napoli dove è nata e nemmeno al di fuori. Il secondo capitolo, Storia del nuovo cognome, riparte laddove si era fermata la prima stagione. Dagli anni Cinquanta si passa ora ai Sessanta. A firmare la nuova serie è sempre Saverio Costanzo, che ha lasciato però due episodi, il quarto e il quinto, alla direzione di Alice Rohrwacher, sorella tra l'altro di Alba, che dà voce alla narrazione fuori campo per una storia che continua a essere ripercorsa con l'espediente del flashback, quindi con la mediazione del ricordo, in un ricostruito quartiere popolare (che fa pensare al Fellini di Cinecittà), microcosmo di ignoranza e di povertà, ma anche di prevaricazione. Un ghetto dal quale Lila (Gaia Girace) e Lenù (Margherita Mazzucco) cercano di evadere per inseguire il loro sogno di libertà. Si perderanno e si ritroveranno nel nome di un'amicizia messa a dura prova, ma che al momento sembra non venire meno. L'atmosfera è però pesa. Niente è facile per le due ragazze. Anche la scoperta del sesso (esplicitata anche troppo in alcuni particolari) è per il momento più sofferenza che altro, mentre al bisogno di emanciparsi si contrappone la paura del nuovo. Sicuramente ci sarà uno sviluppo e un rafforzamento dei loro caratteri. Intanto i nuovi episodi, che confermano il notevole impegno per la ricostruzione degli ambienti e la cura dei dettagli, ottengono ottimi risultati in termini di ascolto con circa 7 milioni di telespettatori e uno share intorno al trenta per cento.