L'ALBERO ETTY
Detenuta a Westerbork in attesa della deportazione finale si dà il compito di essere il «cuore pensante della baracca».
«So che chi odia ha fondati motivi per farlo - scrive - ma perché dovremmo sempre scegliere la strada più facile e a buon mercato?… Ogni atomo di odio che si aggiunge al mondo lo rende ancora più inospitale». «A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi».
Etty guarda i suoi aguzzini: «E Dio creò l'uomo a sua immagine. Questa frase ha vissuto con me una mattina difficile». Quell'ufficiale che urla, «da compiangere più di coloro a cui stava urlando… avrei voluto chiedergli: hai avuto una giovinezza così triste, o sei stato tradito dalla tua ragazza? Avrei voluto cominciare subito a curarlo».
Nel dolore Etty continua «indisturbata a crescere, di giorno in giorno… Facciamo in modo che, malgrado tutto, Dio sia al sicuro nelle nostre mani». Leggete il suo "Diario" e le "Lettere" (Adelphi).