Kenya, Natale in cella Adesso arriva l'acqua
In diversi Paesi africani, Sant'Egidio visita ogni settimana le carceri, spesso segnate da scabbia, fame, sete e sovraffollamento. A Tcholliré, nel nord del Camerun, ogni settimana si distribuiscono sapone e cibo e incontrano ragazzini, a volte dodicenni, con pesanti catene di metallo ai piedi, che pagano con anni di reclusione il furto di una gallina o di un frutto. Altri sono ragazzi di strada, arrestati a scopo preventivo in un clima di repressione e paura per gli attentati terroristici di Boko Haram nel Nord del Paese. Non ci sono limiti alla custodia cautelare, si può rimanere dietro le sbarre per lunghi periodi prima del processo.
Appena può, Sant'Egidio libera ragazzi come Ibrahim. La sua colpa? Aver tagliato un ramo di un albero per scaldarsi. «Sono di famiglie povere – spiegano dalla Comunità – pagando la spesa accumulata (dai 25 ai 100 euro), sarebbero rimasti in carcere ancora per chissà quanto tempo. Ora li aiuteremo a trovare un lavoro e a reinserirsi nella società».