Jordi Savall ci porta sotto la Croce con le «Ultime parole» di Haydn
Nei ricordi di Franz Joseph Haydn (1732-1809), l'origine della composizione delle Sette ultime Parole di Cristo sulla Croce è strettamente legata alla destinazione liturgica e al suggestivo apparato rituale che ne prevedeva l'esecuzione durante le cerimonie del Venerdì Santo; strutturato in sette movimenti lenti strumentali, incorniciati da un'Introduzione («Maestoso ed Adagio») e dal Terremoto finale («Presto con tutta la forza»), questo oratorio, paradossalmente "senza parole", aveva la funzione principale di stimolare le riflessioni e amplificare i sentimenti evocati dalla lettura dei brani evangelici.
Perfettamente in linea con tale orientamento, con la consueta e ormai proverbiale profondità di pensiero musicale Jordi Savall guida l'Hesperion XXI in un'ennesima lettura di riferimento assoluto (sacd pubblicato da Alia Vox e distribuito da Jupiter), calibrando ogni stacco, ogni fraseggio, ogni minima sfumatura espressiva ed elevando questa opera sublime a paradigma esistenziale universale; affinché, come ha sottolineato lo stesso maestro catalano nel booklet del disco, le frasi pronunciate sulla croce dal Salvatore vengano «convertite dalla forza della sensibilità, della compassione e dell'empatia nelle "Ultime Parole dell'Uomo"».