John Landis, la “mente” dei Blues Brothers
Belushi (che morì poco tempo dopo, a 32 anni e nel pieno del suo trionfo) e del suo socio Dan Aykroyd. Impassibili di fronte a ogni accadimento, rigorosamente vestiti in neri abiti borghesi, incredibilmente acrobatici. Sì, The Blues Brothers resta e resterà come uno dei più belli tra tutti i film comici e musicali mai realizzati, ma anche di quello la memoria sembra scomparsa, e del loro regista, quel John Landis cui dobbiamo anche, in cinema, Un lupo mannaro americano a Londra, Una poltrona per due (un “classico” della commedia, con Aykroyd ora in coppia con Eddie Murphy), Tutto in una notte e dei corti tuttavia musicali, il più celebre tra tutti realizzato nella breve stagione del video juke-box, Thriller, che fu la cosa migliore fatta in immagini da Michael Jackson. Horror e musical: l'accostamento prediletto da John Landis. Che seppe per un breve e felice periodo coniugare talento e successo, popolarità e satira sociale, dinamismo della regia e sfrenata allegria,in una vitale mescolanza tra i “generi” canonici della storia del cinema americano. Il suo episodio di Ai confini della realtà (un film nato da una grande trasmissione tv, di quando la tv ancora osava) fu una lucida parabola sul razzismo, così come Una poltrona per due lo era stata delle diseguaglianze sociali e del crescente dominio di Wall Street sulla vita americana e non solo: economia e gangsterismo più che mai vicini.