L’uragano Michael, nel 2018, fu la goccia finale. Il diluvio finale, per essere più precisi. Due anni prima, James McMullen e suo fratello Josh erano finalmente tornati a San Petersburg, in Florida, dopo vent’anni. Missioni militari avevano tenuto lontano Josh, e una carriera in banca a Miami James. Ma nel ’16 avevano investito tutto in un negozio di attrezzatura per la pesca con pescheria annessa a due passi dalla costa del Golfo del Messico. «Siamo cresciuti pescando sul molo a 200 metri da qui – racconta James –. Sognavamo di tornarci. E poi, due anni più tardi, abbiamo perso tutto». La distruzione di Michael spinse le due famiglie a decidere di vendere quello che restava e di partire, allontanarsi dal mare e dalle sue tempeste. «Ma continuavamo a rimandare. C’era troppa gente meno equipaggiata di noi che aveva bisogno di aiuto. Noi almeno avevamo un generatore e della benzina». Sei mesi dopo, i due erano ancora a St. Pete, perché nel frattempo avevano trovato la chiave per restare nel posto che amavano più al mondo: la comunità.
Da allora i McMullen hanno riaperto il negozio, ma, soprattutto, imparato che da soli non ce la possono fare. «Il clima sta cambiando, gli uragani diventano più forti, il 2024 l’ha confermato. Ma non vogliamo vivere lontani dal mare, il che significa che dobbiamo organizzarci». I due fratelli hanno fondato un’associazione di quartiere, la cui attività principale consiste nel mandare qualcuno a tutti i consigli comunali e all’assemblea statale e far pressione per il rinnovo e la manutenzione delle infrastrutture, soprattutto la rete elettrica e le acque di scolo. «Quando vediamo tombini intasati o canali pieni di fango contattiamo subito le autorità, e non molliamo finché non fanno qualcosa per preparare la città per il prossimo uragano. Ci offriamo anche volontari per fare i lavori, quando ce lo permettono», spiega James, che ha fatto qualche ricerca e scoperto che negli ultimi vent’anni la riduzione della base imponibile e la privatizzazione hanno eroso gli investimenti nelle infrastrutture. «I lavori di ristrutturazione sono diventati più rari. Ma quando la tempesta si avvicina è troppo tardi per rimediare a decenni di abbandono. Se non ti prepari, con manutenzione regolare, non sarai pronto».
Il gruppo ha avuto risultati che secondo James hanno fatto in modo che San Pete sia uscita relativamente intatta dagli ultimi uragani, molto più che il North Carolina o altre zone della Florida. I due fratelli si sono anche meglio attrezzati. Ora “Bait and Tackle”, il loro negozio, ha due generatori, un telefono satellitare, due piattaforme dove parcheggiare camioncino e auto per proteggerli dalle inondazioni.
Ma non basta. «Anche se hai un generatore, la benzina che lo alimenta dipende dalle pompe dei distributori e quindi dall’elettricità. Allora bisogna avere riserve comuni e sicure di carburante e di acqua, barche per poter evacuare via acqua, e un posto dove andare».
Per poter tornare a casa dopo la tempesta e ricominciare occorre poi una buona assicurazione. «Anche questa va negoziata come associazione, perché se si cerca di ottenere un buon prezzo individualmente ci si fa mettere all’angolo». Gli ultimi due anni hanno convinto James che la distruzione di un uragano non è sempre proporzionale alla portata dell’evento meteorologico. Dipende anche dalla coesione delle comunità e, non ultimo, dall’umiltà dei loro abitanti. «Non si può fare affidamento sulla ricchezza per rispondere alle emergenze, perché non garantisce che le risorse di cui hai bisogno siano disponibili. Quando non c'è benzina, le pompe si fermano, indipendentemente dalla tua capacità di pagare».
I McMullen sono persuasi che in Florida non esistano più città al riparo dagli uragani. Ma sanno di avere l'enorme vantaggio di conoscere il loro posto e la loro gente. «Per chi vive in luoghi minacciati da eventi climatici violenti ho un messaggio: forse non riuscirai a rimanere lì per sempre, ma per ora crea reti interconnesse. Costruisci piccolo e semplice, ma durevole e forte. E smetti di fare affidamento sul denaro. Solo questo ti manterrà al sicuro».
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