Invalidità, assegno a rischio
La sentenza incriminata riguarda il possesso di redditi che possono condizionare il sostegno mensile. Le attuali norme prevedono che, oltre un livello reddituale lordo, che viene periodicamente rivalutato, si perde il diritto alla pensione. Per quest'anno il limite è stabilito in 15.305,79 euro posseduti dal richiedente invalido. La Cassazione ha ritenuto invece che nella verifica di questo limite devono essere regolarmente considerati anche i redditi dell'eventuale coniuge (per pensioni, indennità, immobili).
Il cambio di rotta su precedenti sentenze nasce dalla considerazione che anche per altre forme assistenziali " in primo luogo la pensione e l'assegno sociale " la legge richiede la verifica contemporanea del reddito personale e del reddito cumulato con il coniuge. La comparazione della Corte con altre forme di assistenza non è illogica, anche se può essere ribaltata opponendo che tutti i sussidi personali dovrebbero essere condizionati esclusivamente dal reddito personale, oppure che dovrebbero essere adottati livelli di reddito identici per qualsiasi forma di assistenza. Ma questo è compito del Parlamento, per il quale al momento non si ravvedono condizioni favorevoli. Una strada, peraltro, già indicata in passato dalla Corte costituzionale. In ogni caso, la stessa Cassazione a Sezioni Unite potrebbe esprimere un giudizio di legittimità unico ed uniforme per tutte le pensioni di invalidità civile.
La nuova sentenza però fa testo per l'Inps (vincitore in opposizione insieme al ministero dell'Economia), mentre alcune associazioni di categoria temono che possa essere applicata con la riduzione o la revoca di altri sussidi per invalidità, eccetto per l'indennità di accompagnamento essendo per questa ininfluente il possesso di qualsiasi altro reddito. Tuttavia, a meno di svolte clamorose, finora l'Istituto non ha mai adottato, come norma applicativa e vincolante, una pronuncia non proveniente dalle Sezioni Unite della Cassazione.
Controlli Inps. Sotto scacco le operazioni dell'Inps sui controlli agli invalidi civili. Oggetto di critiche, da parte di alcuni comitati territoriali dell'Istituto, anche il campione statistico delle revoche: sarebbero stati considerati anche gli invalidi deceduti e i non convocati a visita.