Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 15646/12) ha aperto una breccia nel divieto di percepire l'assegno di cieco civile in presenza di redditi superiori al limite di legge. La pensione per i ciechi, assoluti o parziali, pur essendo di importo irrisorio, spetta a condizione che l'interessato non possegga redditi personali oltre 16.127 euro (limite per l'anno 2013). Secondo la legge, il possesso di redditi da lavoro superiori a questo importo farebbe supporre che l'interessato abbia una capacità di guadagno superiore a quella consentita dal proprio grado di invalidità. Una situazione tale cioè da imporre la revoca della pensione in corso. La Cassazione ha deciso però che ad una persona cieca, occupata in un'attività lavorativa tale da ricavarne un reddito superiore al limite indicato, non può essere revocata la pensione già riconosciuta, «quali che siano i mutati limiti della sua capacità di lavoro o di guadagno». La decisione della Corte va contro precedenti sentenze dello stesso organo, che vincolano il diritto all'assegno per cecità a uno stato di bisogno economico dell'interessato, rappresentato da un reddito di non elevato importo. Il nuovo indirizzo non è visto di buon occhio dall'Avvocatura dell'Inps, che condivide invece le vecchie sentenze. Di qui la raccomandazione a tutti i legali dell'Istituto di resistere nei giudizi in corso contro la nuova interpretazione.Programma d'azione. La protezione sociale di una persona con disabilità costa mediamente 531 euro nei Paesi dell'Unione Europea, in Italia se ne spendono appena 438. Nel divario tra i due indicatori sono presenti i disagi, non solo economici, quotidianamente sofferti dagli stessi disabili e dalle rispettive famiglie. Interventi a favore per le persone con disabilità sono ora al centro del «Primo programma d'azione italiano» dedicato al vasto settore dell'handicap, in corso di elaborazione presso l'Osservatorio nazionale del ministero del lavoro. I sostegni e le azioni programmate per i prossimi due anni in diversi ambiti sociali, da inserire in un decreto presidenziale, sono condizionate dalle attuali vicende politiche, dalla cui soluzione dipende anche la nomina del nuovo Ministro del lavoro. All'applicazione delle misure di favore concorre il Fondo per l'assistenza alle persone non autosufficienti, con una dotazione di 275 milioni di euro e l'aggiunta di altri 40 milioni come risparmi derivanti dai controlli dell'Inps sui falsi invalidi titolari di pensione. Sul settore dell'invalidità civile sta intanto per abbattersi la verifica straordinaria dello stesso Inps su altri 150 mila titolari di pensione, con inevitabili fastidi per i malati in situazioni più gravose.Sindrome di Down. Gli affetti dalla sindrome di Down (il 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale) sono invece esclusi da qualsiasi visita di controllo sulla permanenza dello stato invalidante. Ai titolari di pensione spetta in ogni caso anche l'indennità di accompagnamento.