Intervista al generale dei gesuiti: vivida, disintermediata, sinodale
Eppure questa intervista deve all'ambiente digitale più di qualcosa. Per formularla l'autore, che è un vero pioniere del trinomio fede-comunicazione-Rete, ha implementato una forma condivisa di preparazione, invitando i frequentatori del blog a suggerirgli delle domande ( tinyurl.com/hpfktuv ) e ottenendone una serie di contributi decisamente di valore. Ciascuno può, confrontando i due post, verificare in quale misura essi siano stati effettivamente spesi nel colloquio con padre Sosa e quanto invece esso rifletta, nelle domande, la sensibilità di chi le porge.
Rimane in ogni caso da rimarcare la riuscita dell'esperimento, del quale non conosco alcun precedente a un paragonabile livello di autorevolezza dell'intervistato. Chi infatti mai, tra i giornalisti professionisti, si sognerebbe di condividere lo ius rogandi di un tale personaggio con altri, anche se fossero i fidi compagni di blog? Insomma, a me questa wikintervista pare una forma interessante di disintermediazione, che classificherei “ben moderata”.
Ciliegina sulla torta: tutto ciò avviene all'interno della comunità ecclesiale. Un cristiano, religioso e ministro ordinato, che ha ricevuto dai suoi confratelli una grande responsabilità di governo, risponde a domande esigenti suggerite a un cristiano giornalista da cristiani comuni, voci del popolo di Dio. Ci vedo una piccola forma sinodale.