Dai ruderi di Tower Bridge nella Londra Antica prende le mosse la prima inquadratura di Intergalactic, la serie fantascientifica di Sky Original da ieri tutti i lunedì alle 21,15 su Sky Atlantic e in streaming su Now. Siamo nel 2143 e del pianeta Terra, devastato dai cambiamenti climatici, è rimasto ben poco: solo New London, una nuova città costruita sulle rovine della vecchia capitale britannica ormai abbandonata. Al centro della vicenda una giovane poliziotta del cielo, Ash Haper (l'esordiente Savannah Seyn), che lavora per le autorità del Commonworld. Tosta, leale e rispettosa della legge, è nata e cresciuta nell'ambiente. Sua madre, Rebecca, è il capo della Sicurezza galattica. Suo padre, Yann, era un pilota del Commonworld morto in servizio quando lei aveva appena tre anni. Almeno questo è quello che le è sempre stato detto. Quando Ash viene incarcerata per un crimine che non ha commesso, tutto ciò che vuole è dimostrare la sua innocenza. Ma durante il viaggio galattico in compagnia di una banda di fuggitive, avrà modo di conoscere i segreti di altri pianeti abitati e della sua stessa famiglia. Intergalactic è un cosiddetto sci-fi (abbreviazione di science fiction), praticamente fantascienza tecnologica, uno dei generi che riscontra maggiore favore, soprattutto tra gli appassionati alle storie ambientate in un futuro inquietante ai confini dell'universo. Ma senza nulla togliere alla spettacolarità degli ambienti e degli effetti speciali, quello che maggiormente cattura il telespettatore della serie in otto episodi, scritta da Julie Gearey e diretta da Kieron Hawkes, è il confronto-scontro tra le protagoniste di un racconto fantascientifico quasi tutto al femminile. L'importante è quello che queste donne rappresentano, le loro aspirazioni nel bene e nel male, la loro ricerca di libertà simbolicamente rappresentata dal tentativo di raggiungere il mondo libero di Arcadia.