Il Covid è una piaga che rende positivi i calciatori e negativissimi i bilanci delle società. Andate a vedere i conti, in rosso ovviamente, dei nostri top club e poi riparlateci ancora di Superlega. Anzi, vietato parlarne. È arrivata la scomunica ufficiale della Fifa tramite l'infante presidente Infantino: chi vuole la Superlega, d'ora in poi è in netto fuorigioco con tutto il sistema calcio internazionale. Tornando ai conti che non tornano, persino il munifico colosso cinese Suning non paga più gli stipendi all'Internazionale Fc. Pechino ha chiuso i rubinetti ai suoi lavoratori privilegiati della terra, i dipendenti della Pinetina interista. E sotto con la cordata dei Vipp, come li chiama Nino Frassica nel suo ultimo libro (Einaudi). Nel frattempo, nella terra dei Lukaku, le tasche vuote si sono riempite con i 3 punti d'oro conquistati nel derby d'Italia e un punticino ieri a Udine. Milan campione d'inverno anche perdendo con l'Atalanta e Juventus che riparte dal primo titolo. La Supercoppa italiana vinta da Pirlo contro il Napoli del cinepresidente De Laurentiis che, bontà sua, gioca sempre su due tavoli: con gli azzurri di Gattuso e la satellitare “la Bari” (serie C), seconda dietro la Ternana del compagno Cristiano Lucarelli. «la più imbattuta d'Europa». C'è chi paga niente, alla cinese, e chi troppo poco, come il vigile Urbano Cairo. L'editore tagliateste di Rcs depenna - in ritardo - dal suo Torino, anche sua mestizia mister Giampaolo (gli è subentrato Nicola) che, dopo aver pareggiato contro lo Spezia rimasto in 10 si era congedato con uno sconfortante: «L'uomo in più ci ha condizionati». Parlavamo del vil denaro e quello è un problema che non attanaglia più David Burral. Chi è? Il centrocampista dell'Internacional Madrid, club di terza divisione spagnola, come il clamoroso Alcorcòn che in Coppa del Re ha umiliato il Real Madrid (4-0) di Zidane, il cui esonero, conti alla mano, alla Casa Blanca costerebbe 40 milioni di euro. Parlavamo di Burral, che passerà alla storia come il primo calciatore pagato in «criptovaluta», in Bitcoin. Tra il non saldare gli stipendi e la criptovaluta, noi poveri cristi appesi al 27 del mese, scusate ma non rintracciamo la differenza. Assai più chiaro lo spirito classico che anima da sempre il patron della Lazio Claudio Lotito, il maggiore latinista tra i presidenti di calcio. Il suo fido uomo- mercato, l'albanese Igli Tare, sulla rotta balcanica tenta di pescare il difensore greco Sokratis Papastathopoulos. Ora, chi ha fatto studi classici, come il collega Guy Chiappaventi – scrittore, inviato de La 7 e laziale doc – ha colto al volo che il Socrate calciatore è sposato con la signora Xanthippi (Stamoulaki). Già, Santippe, proprio come la coniuge del grande filosofo-protomartire ateniese. Tutto questo rianima il calcio epico e di poesia. Come i versi dell'eclettico Gianni Mussini che nella sua raccolta Rime cristiane (Interlinea) rende omaggio a Il giornalista sportivo:«Ma la noia batte con i polpastrelli, strascina la giostra degli anni belli». Erano gli anni delle partite scritte allo stadio, gli anni più belli.