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Intelletti e ribasso: niente dubbi e tanta "saliva"

Gianni Gennari giovedì 7 ottobre 2010
Ieri ("Foglio", p. 1: "Cultura e poteri") leggo che a Milano «ci saranno» gli «Stati generali» degli intellettuali, col «fiore dell'establishment accademico», e che «conclude Umberto Eco». Di Eco la prima volta mi parlò con stima fratel Carlo Carretto, uomo di Chiesa e Vangelo scomparso proprio 20 anni orsono. "Intellettuale" Eco? Sì, ma che tristezza leggere ("Espresso", 30/9, pp. 78-82: "Quel bullo di Don Rodrigo") che ora «riscrive Manzoni» e «racconta i Promessi Sposi». Nuovi stile e levatura, nel sommario, molto bassa: «Renzo era un bravo ragazzo, Don Abbondio se la faceva sotto e fra' Cristoforo sembrava un automobilista arrabbiato». Un capolavoro: da candidatura al Nobel. A proposito" Basta che un qualunque uomo di Chiesa manifesti qualche dubbio e subito dagli "intellettuali" sparsi arriva "pavlovianamente" la "saliva" con fendenti alla cieca, così: "Vaticano oscurantista" (ieri "Libero", p. 20). Solita musica che tra Chiesa e scienza è sempre e solo guerra. Vi si presta anche qualche cattolico arruolato in pagina, ma con gravi amnesie. Nel caso, per esempio, solo Avvenire ricorda che la fecondazione detta artificiale è stata scoperta dall'«abate Spallanzani», ma per gli animali. Va aggiunto che la Chiesa benedice da sempre tutti i nuovi nati, anche se non approva la fecondazione umana assistita. È un fatto o no che nove decimi degli embrioni artificialmente «prodotti» sono poi uccisi? È un fatto o no che su tutto impera la macchina senza scrupoli di affari e commercio? E su tutto ciò l'intelletto critico ha diritto, o no, a dubbi e riserve? Invece su tutto pare sia solo "saliva"! Chi sputa contro vento, però, prima o poi se ne pente.