insoddisfazione
La Mandragola del contemporaneo e concittadino Niccolò Machiavelli (1469-1527): «Non sai quanto poco bene si trova nelle cose che l'uomo desidera, rispetto a quello che l'uomo ha presupposto trovarvi?» (IV, 1). È, questa, un'esperienza che tutti abbiamo vissuto: abbiamo ardentemente desiderato conquistare una persona per la sua bellezza e poi l'abbiamo trovata vacua e scipita; abbiamo appassionatamente rincorso una carica e poi abbiamo scoperto quante spine avesse quel trono apparentemente dorato; abbiamo voluto a tutti i costi un oggetto, un bene, un possedimento e poi ci siamo ritrovati come il bambino stanco del giocattolo così ambito. Il disinganno e l'insoddisfazione legati al possesso sono la prova che l'uomo è fatto per qualcosa di più alto e di definitivo. Egli di sua natura tende all'infinito; «l'uomo supera infinitamente l'uomo», diceva Pascal. Il "desiderio" è qualcosa che scende de sideribus, dalle stelle, ed è alle stelle, cioè all'infinito e all'eterno che ci spinge, lasciandoci sempre l'amaro in bocca quanto ci perdiamo nelle cose.