Inps, tutti gli aumenti nel 2022
L'Istituto di previdenza conferma che l'aumento delle pensioni a gennaio del 2021, che fu allora attribuito in via provvisoria, è stato accertato in via definitiva nella misura dello 0%. Di conseguenza non spettano conguagli di pensione rispetto a quanto corrisposto nel 2021. Eventuali conguagli di natura fiscale (l'Irpef, le addizionali secondo le aliquote locali ecc.) saranno recuperati sulle rate di pensione a gennaio e febbraio 2022.
Invece per il nuovo anno viene attribuito in tutto lo scenario della previdenza un aumento dell'1,7%. Questa aliquota si applica ai sacerdoti separatamente sulla singola pensione del Fondo Clero e su quella della scuola. Tuttavia, causa i tempi tecnici di lavorazione, l'Inps ha dovuto applicare all'1,6% la rivalutazione degli assegni mensili da gennaio 2022, con riserva di aggiungere la differenza dello 0,1% nel corso del primo trimestre 2022 ovviamente con gli arretrati da gennaio.
Di conseguenza il nuovo trattamento minimo provvisorio delle pensioni, compreso il Fondo Clero, è di 523,83 euro, per assestarsi poi da marzo a 524,34 euro. Anche le maggiorazioni del Fondo (dopo oltre 20 anni di versamenti) salgono da gennaio con importo unico di 6,06 euro. A gennaio 2023 si faranno poi i calcoli definitivi sul dovuto dall'Inps.
Per le pensioni della Gestione Pubblica Inps (cappellani delle Forze di sicurezza e delle strutture sanitarie, docenti di religione ecc.) la nuova misura mensile dell'indennità integrativa speciale dal 1° gennaio è di 802,19 euro (sulla tredicesima 782,19 euro), fermi restando gli eventuali blocchi della stessa indennità disposti nel tempo.
Dal prossimo anno si applica un nuovo e più favorevole sistema di calcolo della rivalutazione annuale (per fasce di importo anziché per aliquote diverse sull'importo complessivo). Nel passaggio fra i due sistemi le pensioni del clero (Fondo e/o scuola) vengono sostanzialmente escluse, perché fino all'importo lordo di 2.097,36 euro (pari a quattro volte il trattamento minimo) i loro assegni beneficiano in ogni caso di una copertura al 100% dell'inflazione.