Inps, sono milioni gli assegni sotto la lente del modello Red
Dall'esame del Red l'Inps provvede ad accertare il diritto e a ricalcolare l'esatto importo della prestazione. Più spesso la verifica dà origine per il pensionato (per il 60% si tratta di donne anziane) a una restituzione di somme percepite in più. Un piccolo dramma sociale, da non sottovalutare, per debitori che in due casi su tre hanno abbondantemente superato i 70 anni.
Il fenomeno degli indebiti da Red è purtroppo fisiologico perché la verifica dei dati che influiscono sulla prestazione avviene sempre in tempi differiti rispetto a pagamenti dell'Istituto già operati in via provvisoria e sulla base di dati presuntivi. Il recupero degli indebiti, inoltre, deve avvenire entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello in cui l'Inps viene a conoscenza dell'effettiva situazione reddituale.
Red 2015. Dalle annuali verifiche dell'Istituto risulta non pervenuto un buon numero di Red 2015 (redditi dell'anno 2014). Quello dei Red mancanti è un fenomeno in aumento, perché l'Istituto, per effetto della legge 122/2010, non è più tenuto ad inviare al domicilio dei pensionati il modulo da compilare. Gli interessati alla mancata dichiarazione del 2015 sono stati sollecitati dall'Inps già lo scorso dicembre. L'operazione in corso si riferisce in particolare alla raccolta dei dati relativi ai familiari del titolare, anche se per il Fisco sono considerati come "fiscalmente a carico" ed anche se non possiedono altri redditi diversi dalla pensione italiana. La trasmissione del Red 2015 deve essere effettuata entro il prossimo 31 marzo, pena la revoca della pensione o di altra prestazione. Il criterio di sospendere o revocare le quote di pensione collegate a redditi non dichiarati rende giustizia a tutti quei pensionati che correttamente dichiarano i loro redditi rispetto a chi nemmeno risponde agli inviti dell'Inps.