Inps online per i collaboratori
Come i dipendenti. L'assegno per il nucleo familiare spetta agli iscritti alla Gestione separata purchè non siano assicurati in altre forme di previdenza e non siano pensionati. Il suo importo varia, come per i lavoratori dipendenti, in base al numero dei componenti della famiglia e al reddito complessivo. L'assegno, pagato direttamente dall'Inps, è disponibile solo l'anno successivo a quello di riferimento, così che quest'anno (già dallo scorso febbraio, mese di apertura per le richieste) si può ricevere l'assegno per il 2010. Gli assegni familiari spettano solo per il numero di mesi per i quali risultano versati i contributi alla Gestione separata dei collaboratori. Sono ammesse richieste relative ad anni passati, ma gli arretrati sono liquidabili fino ad un massimo di cinque anni addietro.
Fine attività. La parità di trattamento nella materia degli assegni familiari, tra collaboratori e lavoratori dipendenti, non può nascondere le pesanti differenze previdenziali sofferte dagli iscritti alla Gestione. Salta all'occhio, nell'attuale difficile situazione economica che non risparmia il mondo delle collaborazioni, la scarsa tutela offerta ai collaboratori in caso di perdita del lavoro. La legge finanziaria per il 2010 ha stabilito una indennità di fine lavoro per i precari (detta "una tantum"), ma a titolo sperimentale per il biennio 2010-2011. Salvo nuove disposizioni ed ulteriori stanziamenti, l'una tantum verrà a cessare con il prossimo 31 dicembre.
In realtà, nel corso del biennio, la sperimentazione è stata frenata dai numerosi requisiti richiesti per ottenere l'indennità. La legge stabilisce infatti la presenza di ben sei condizioni, tutte concomitanti (un solo committente, reddito inferiore a 20mila euro, contributi nell'anno in corso, assenza di contratto di lavoro, contributi precedenti, disponibilità ad altri lavori), che hanno drasticamente ridotto il numero dei collaboratori beneficiari del sostegno alla rispettiva disoccupazione. Il collaboratore che si dimette volontariamente è poi escluso dall'una tantum. Una situazione ancora più avversa, se si considera l'importo dell'indennità: il 30% del reddito da collaborazioni percepito nel 2010 e in ogni caso non superiore a 4.000 euro complessivi.