Inps, il welfare fatto in casa con il "Fondo Credito"
Il Fondo opera con risorse proprie che non toccano la fiscalità generale. Si avvale infatti di un contributo del lavoratore dello 0,35% (addebitato direttamente in busta paga sulla retribuzione lorda) e per i pensionati dello 0,15% (trattenuto dall'Inps sul cedolino di pensione). Le prestazioni sono pertanto interamente autofinanziate. E sulle quote versate mensilmente vanno ad aggiungersi gli interessi dei mutui e dei prestiti, con un effetto moltiplicatore come se gli iscritti fossero soci di una banca.
Al Fondo Credito sono automaticamente iscritti i dipendenti che sono soggetti alla contribuzione per il Tfs o il Tfr nella Gestione dipendenti pubblici. L'iscrizione è obbligatoria anche per gli utenti della Gestione Magistrale, i quali versano in più un contributo aggiuntivo allo 0,35% per poter usu-fruire di altre prestazioni specifiche per la categoria.
Per ampliare le adesioni al Fondo è intervenuto il decreto 110/2021 che ammette all'iscrizione anche i pensionati già dipendenti pubblici che dopo il pensionamento non avevano proseguito l'adesione. L'iscrizione è aperta anche per i dipendenti di enti pubblici che hanno preso servizio dopo il 1° gennaio 2020, nonché i sottufficiali in ausiliaria che fruiscono di un trattamento provvi-sorio di pensione a carico del Ministero della Difesa. Per tutti, le iscrizioni si chiudono il 20 febbra-io. La domanda è telematica sul sito dell'Inps "Prestazioni e servizi - Servizi - Adesioni". L'adesione non può essere revocata.