Con un provvedimento dello scorso luglio, la Bce è intervenuta sulle operazioni di rifinanziamento principali concessi alle banche all'interno del sistema euro. Per questi rapporti, la Bce ha tenuto conto del ravvivarsi dell'inflazione e ha innalzato di 50 punti il tasso di interesse portandolo a 0,50%. Il provvedimento costituisce una svolta nell'andamento del tasso di riferimento che per molti mesi è stato fermo a zero. Il tasso praticamente negativo (non conveniente per tener fermi i risparmi e non reinvestirli) è stato una delle misure adottate dalla Banca per assicurare la stabilità dei prezzi, necessaria per una crescita sostenibile del mercato europeo. Dagli uffici di Francoforte, sede della Banca Centrale, il nuovo indice approda anche negli uffici dell'Inps e di altri enti. Lo 0,50% si riflette infatti sugli interessi applicati dall'Istituto di previdenza nelle operazioni di dilazione e di differimento del versamento dei contributi assicurativi. Incide inoltre anche sulle sanzioni civili dovute sugli illeciti connessi alla materia. L'interesse di dilazione per il pagamento rateale di contributi si attesta ora al tasso del 6,50 % annuo ed è dovuto sulle rateazioni richieste a decorrere dal 27 luglio 2022 (provvedimento della Bce). I piani di ammortamento già definiti al tasso precedente non subiranno modifiche. Analoghe condizioni si applicano per le autorizzazioni al differimento della scadenza ordinaria dei versamenti contributivi. Più articolati gli effetti sulle sanzioni civili in caso di omissioni o di ritardi nel pagamento di contributi. La nuova sanzione è del 6% in ragione d'anno (tasso dello 0,50% maggiorato di 5,5 punti). Particolari condizioni per la riduzione delle sanzioni civili sono previste dal Consiglio di Amministrazione dell'Inps all'interno di procedure concorsuali. Per gli evasori Inps, totali o parziali, resta ferma in ogni caso la misura della sanzione civile, in ragione d'anno, pari al 30 per cento, mitigato da un tetto del 60 per cento dell'importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge. Il provvedimento stabilito dalla Bce è anteriore all'andamento dei prezzi al consumo del mese di agosto, in maggiore sofferenza per le note cause energetiche. Un prevedibile ritocco al tasso Bce modificherà pro tempore le attuali disposizioni Inps.