A ciascuno secondo il suo bisogno. Un criterio semplice ed equo che ha dato origine alle dichiarazioni dei pensionati con i modelli Red, con i quali la previdenza verifica i redditi che possono influire sulle varie prestazioni Inps, in particolare i trattamenti minimi, gli assegni sociali, gli assegni familiari, le pensioni agli invalidi civili, la quattordicesima ecc. Dalla verifica può risultare la perdita totale o parziale del sussidio, il che obbliga a restituire all'Istituto gli importi riscossi indebitamente. Le statistiche Inps segnalano che le restituzioni interessano per il 60% le donne e che fra i pensionati divenuti debitori dell'Inps, due su tre hanno superato i 70 anni.Il sistema Red, pur essendo stato di recente semplificato, provoca ancora disagi a milioni di pensionati. Fastidi aggravati dal fatto che l'Inps non invia più a domicilio, come una volta, avvisi e modelli, ma impone agli interessati di attivarsi direttamente sul sito internet dell'ente, oppure di rivolgersi ai Caf. Tuttavia questa innovazione non è addebitabile all'Istituto, che è tenuto ad applicarla in forza di una espressa disposizione della legge 112/2010. Si è constatato infatti che i forzati del Red sono diminuiti: molti pensionati non hanno altri redditi oltre la pensione oppure confermano i redditi già dichiarati in precedenza. Inoltre lo sviluppo della tecnologia consente all'Inps di conoscere i redditi personali già dichiarati su 730 o Unico. Ed ora, come è avvenuto per l'Isee, anche per i Red l'accompagno non dovrebbe essere vagliato fra i redditi.Le somme indebite. È in corso la campagna Red 2015 (sui redditi 2014) che si concluderà il 31 marzo. La mancata presentazione del modello entro questa data provoca l'avvio del recupero degli indebiti. Una prossima circolare dell'Inps indicherà in dettaglio come gestire i vari casi di inadempienza all'obbligo di dichiarazione.Sulla materia degli indebiti, la legge 122/2010 prescrive che a chi non presenta il Red, nei tempi e nei modi stabiliti dall'Inps, venga sospesa la pensione (o la prestazione collegata al reddito) nel corso dell'anno successivo a quello della dichiarazione richiesta, sarà cioè sospesa nel corso del 2017. Il ravvedimento dell'interessato, che presenti il Red entro i primi 60 giorni di sospensione dei pagamenti, ottiene il ripristino della prestazione dal mese successivo alla comunicazione, previo accertamento del relativo diritto anche per l'anno in corso. Se l'omissione persiste anche oltre 60 giorni dalla sospensione del pagamento, la prestazione viene revocata in via definitiva e devono essere restituite le somme riscosse nel corso del 2015.