Inpdap, pensione con l'esonero
Il Ministero della funzione pubblica ha allargato la platea degli interessati includendo i dipendenti delle Unioni delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Osservazioni sono giunte anche dalla Corte dei Conti, che l'Inpdap ha raccolto nella recente circolare 27/2009. Le amministrazioni pubbliche sono tenute a versare i contributi per il dipendente esonerato sulla retribuzione virtuale calcolata per intero, sia per la quota a carico del datore di lavoro sia per quella del dipendente. I contributi sono utili per il trattamento pensionistico, il trattamento di fine servizio, la gestione delle prestazioni creditizie e l'assicurazione sociale vita (per gli iscritti all'atto dell'esonero). La retribuzione virtuale deve essere composta: a) dalla retribuzione percepita dal dipendente all'atto del collocamento in esonero, da rivalutare per effetto dei rinnovi contrattuali e dei miglioramenti retributivi che intervengano nei periodi di esonero. b) dai trattamenti accessori di natura fissa. Questi " ha osservato la Corte " corrispondono alle voci di cui il dipendente risulta titolare al momento della decorrenza ufficiale dell'esonero, comprese le componenti legate alla produttività ed ai risultati e con esclusione di quelle direttamente collegate alla prestazione lavorativa. Per quanto riguarda l'indennità di buonuscita e indennità premio di servizio e il Tfr, la quantificazione degli oneri contributivi deve essere effettuata sulla retribuzione virtuale utile ai fini di queste prestazioni.
Saldo fiscale. I pensionati che, malgrado le ritenute fiscali operate dall'Inpdap sulle rate mensili, non hanno azzerato completamente il proprio debito fiscale entro il 2009, devono saldare direttamente la somma residua entro il prossimo 15 gennaio.