Inpdap, la carica dei 300mila
Ed è cosi che, di fronte alle restrizioni più recenti, insostenibili per molti lavoratori, come l'aumento dell'età pensionabile per le donne, l'età allungata alla speranza di vita, la decorrenza della pensione rinviata a dodici mesi, il pagamento differito e rateizzato del trattamento di fine rapporto, il blocco dei contratti (e solo in extremis è stata risparmiata la tredicesima mensilità), chi ha potuto, ha detto «basta».
L'impatto delle nuove pensioni, in particolare di quelle di anzianità, non sarà però leggero per i conti dell'Inpdap, che già anticipa alcune mosse. Analogamente a quanto già avviene per l'Inps – secondo il presidente del Civ dell'Inpdap Carlo Borio – non potrà essere eluso un intervento della fiscalità generale a sostegno dell'ente. Inoltre è indifferibile un intervento legislativo per parificare la previdenza complementare dei pubblici dipendenti a quella dei privati. Per la pensione integrativa, 2 milioni 800mila lavoratori pubblici dispongono oggi di tre Fondi pensione: Espero per la scuola, Perseo per gli enti locali e la sanità, Sirio per i ministeri ed il parastato.
Prestiti e mutui. Nell'ambito delle attività di welfare l'Inpdap offre ai vecchi e nuovi pensionati la possibilità di ottenere prestiti e accendere mutui. Sono entrati in vigore, dal 1° ottobre scorso, nuovi Regolamenti che migliorano il ricorso alle due prestazioni.
Al piccolo prestito annuale, biennale o triennale, è stato aggiunto il prestito quadriennale che concede quattro mensilità di pensione, da restituire in 48 rate. È ora possibile chiedere un prestito per l'acquisto della casa anche per i figli (sebbene non siano iscritti Inpdap) per favorire la loro sistemazione in alloggi diversi dalla casa dei genitori. I tassi, vantaggiosi rispetto al mercato, sono fissati al 4,25% per i piccoli prestiti e al 3,50% per i pluriennali.
Nel settore dei mutui ipotecari, è stata semplificata la documentazione richiesta a corredo delle domande, per le quali l'ente formerà una graduatoria di ammissione solo se le risorse economiche disponibili saranno inferiori alle richieste. I mutui ipotecari sono concessi al tasso fisso di 3,75%; se richiesti a tasso variabile si applica il 3,50% per il primo anno e per i successivi il tasso Euribor a 6 mesi, maggiorato di 90 punti base.
Le prestazioni creditizie sono previste per i dipendenti in servizio, che contribuiscono obbligatoriamente alla Gestione credito dell'Ente con una trattenuta dello 0,35% sulla retribuzione, e per i pensionati iscritti, con una trattenuta sulla pensione dello 0,15%.