Informazione religiosa: premi e buone notizie
Il 25% dei premi è andato a lavori usciti su periodici specializzati ovvero tematici, “Credere” e “Mondo e Missione”. Segno che attraverso questi mezzi l'informazione religiosa non ha solo un glorioso passato ma anche un promettente futuro, quando si punta sulla qualità. Solo il 50% dei premi è andato a lavori su Francesco, firmati da Stefania Falasca (“Avvenire”), Alessandra Buzzetti (“Tg5”), Mimmo Muolo (“Avvenire”) e Manuela Tulli (“Ansa”). Dunque la capacità di questo Papa di comunicare in pubblico esalta (i servizi vincenti avevano tagli originali, il che pare impossibile dopo il tanto che si è letto e scritto su di lui, eppure è vero) ma non esaurisce la creatività dei giornalisti quanto ai temi religiosi. C'è spazio per altre storie straordinarie di martirio (Antonello Carvigiani, “Tv2000”) e di conversione (Elisa Bertoli, “Credere”) in contesti di guerra, e ordinarie di missione ad gentes (Ilaria Beretta, “Mondo e Missione”) e di evangelizzazione nell'ambiente secolare (Annamaria Salvemini, “Padre Pio Tv”). Il 75% dei premi è andato a delle giornaliste. Segno di una femminilizzazione che non può che arricchire il racconto di un'istituzione – la Chiesa – dove indiscutibilmente i “quadri” sono rappresentanti da uomini.