Andarsene, abbandonare la propria casa e cercare rifugio altrove: è la tentazione di un popolo minacciato dall'invasione di stranieri che portavano guerra e violenza. Era la situazione in cui si trovavano i torinesi nel IV secolo di fronte alle invasioni barbariche, ma un maestro saggio seppe ridare speranza alla città: san Massimo, primo vescovo di Julia Augusta Taurinorum. I suoi dati biografici ci sono giunti in modo frammentato, ma la tradizione lega la sua formazione a sant'Ambrogio e a sant'Eusebio di Vercelli, il vescovo che lo inviò come pastore della nuova cattedra torinese. I suoi testi, arrivati fino a noi, mostrano un uomo dal carattere mite ma che seppe indicare con fermezza la direzione da seguire alla gente spaventata. Il primo vescovo di Torino morì in un anno imprecisato tra il 408 e il 423.Altri santi. San Prospero d'Aquitania, monaco (IV-V sec.); sant'Adalberto di Egmond, abate (VIII sec.).Letture. Lam 2,2.10-14.18-19; Sal 73; Mt 8,5-17.Ambrosiano. Lv 23,26.39-43; Sal 98; Eb 3,4-6; Gv 7,1-6b / Mt 28,8-10.