In una stanza del Paradiso
Pascoli sgargianti nei fiori di luglio poi, e mucche: per i bambini, ciascuna da chiamare per nome. Fragole, occhieggianti nel sottobosco, dolci e asprigne in bocca. Camminare sicuri, seguendo i segni bianchi e rossi del sentiero.
Si alzava una nuvola, piccola; e subito, rapide, nere, le sue sorelle, gonfie come vele di vascelli. Ci prenderà, il temporale? Al riparo di un fienile tremare ai tuoni, allo schianto delle saette, la bambina stretta addosso. Fradici, ridenti, infine tornare, mentre il sole si riaffaccia e brilla sui prati.
Ecco, in una stanza del mio paradiso deve esserci, intatta, una di quelle mattine. E, vergine, l'oceano sulle Dolomiti. Io voglio vederlo davvero.