Qual è l'orizzonte che la volontà di Dio ha a sua disposizione per potersi realizzare? La risposta per questa domanda si trova in Sal 135,6: «Tutto ciò che vuole il Signore lo compie in cielo e sulla terra». Sconfinata è dunque la possibilità per la volontà divina di essere compiuta. Se sulla terra dovrebbero essere gli uomini a dar corso a ciò che Dio vuole, in cielo come stanno le cose? È ancora il salterio a rispondere: «Benedite il Signore, suoi ministri, che eseguite la sua volontà» (Sal 103,21). Si tratterà per gli angeli di essere pronti ad assecondare un volere dispersivo che si dettaglia in ordini velleitari? No di certo. Quale sia la volontà a cui gli angeli sono a servizio lo possiamo scoprire bene alla luce del Nuovo Testamento nel quale il volere divino, specialmente nel vangelo di Matteo, prende la sua tinta più specifica: si tratta della volontà del Padre. Essa trova la sua esplicitazione più chiara nel prologo della lettera agli Efesini in cui leggiamo che Dio ci ha predestinati, in Cristo, ad essere suoi figli adottivi (Ef 1,5). Questa è la felice decisione (eydokía è il termine che si trova nel testo originale) che Dio ha preso a nostro riguardo. Affinché noi, nella figliolanza divina, possiamo essere a lode e gloria di Dio (Ef 1,9) egli incarica gli angeli stessi di servirci perché questo accada. Le parole del Salmo 135 risuonano nel Padre nostro: «Come in cielo, così in terra» (Mt 6,10). La volontà paterna che Gesù ci insegna a chiedere venga realizzata è che noi, come figli, siamo santi e immacolati davanti a Dio nella carità (Ef 1,4).