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Il “Requiem” di Pigovat per l'Olocausto

Andrea Milanesi venerdì 29 gennaio 2016
Boris Pigovat è nato a Odessa nel 1953, quasi un decennio dopo che il mondo ha scoperto le atrocità perpetrate dal regime nazista contro il popolo ebraico. Ma quello che oggi viene genericamente chiamato “Olocausto”, è in realtà il tragico esito di innumerevoli episodi che prendono forme differenti di violenza e sopruso, sofferenza e terrore, tortura e morte; come l'eccidio compiuto nel 1941 a Babi Yar, dove sono morte oltre 30.000 persone e dove il compositore – israeliano, ma di origine ucraine – ha perso i nonni e una zia.E proprio per non dimenticare questo enorme buco nero nella storia dell'umanità, Pigovat ha scritto Holocaust Requiem, una sorta di Messa da Requiem strumentale in cui, rinunciando all'idea di prevedere in organico anche cantanti solisti e coro, ha affidato il ruolo di “voce umana” al timbro caldo ed espressivo di una viola solista, pur mantenendo nei quattro movimenti in cui l'opera si struttura i titoli in latino delle sezioni della Missa pro defunctis. Nell'incisione firmata dal direttore Nicola Guerini e dalla Croatian Radio & Television Symphony Orchestra, il ruolo di protagonista assoluto spetta alla violista Anna Serova, a cui Pigovat ha dedicato anche il brano Poem of Dawn (Poema dell'aurora) incluso nella registrazione. È lei chiamata a intonare l'invocazione “Requiem aeternam” nello straniante assolo di apertura che si staglia sulla cupa introduzione orchestrale, a contrappuntare poi gli impetuosi slanci ritmici del “Dies Irae” e, prima di chiudere il meditativo “Lux Aeterna” finale, a gettarsi nel vortice della cadenza del “Lacrimosa”: «un grido di rabbia e dolore», nelle intenzioni dell'autore che, riguardo a questo episodio, nelle note di accompagnamento del suo Holocaust Requiem afferma in modo perentorio: «Qui non c'è posto per un lutto silenzioso, ma solo per un grido, un grido di rabbia e dolore; e poi, quando non c'è più la forza per urlare e tutte le lacrime sono spese, l'urlo si tramuta in un gemito». E prende la forma di una preghiera senza parole.Boris PigovatHolocaust RequiemAnna Serova, Nicola GueriniNaxos. Euro 8,00