Il Natale è vicino e i giornali cominciano a parlarne. Aveva cominciato Il Fatto venerdì 28 scorso recensendo "Ogni maledetto Natale", come «un film intelligente che plana sulla festa più sentita e ne irride la liturgia disvelando eccessi, orrori e rancori». Il sabato successivo il Corriere della sera chiedeva: «Natale. Sapete tutto?». E per prima cosa confermava il 25 dicembre come «festa del dio pagano Saturno» e, dunque, «una festa religiosa molto laica, sincretica, e flessibile». Dimenticava che da tempo esiste una buona dose di documenti, tra cui il "Libro dei Giubilei", scovato nel deserto di Qumram, che fissava le date dei turni di servizio dei sacerdoti al Tempio, e quindi anche di Zaccaria, il padre di Giovanni il Battista. Confrontati col Vangelo di Luca (maternità di Elisabetta e incontro con Maria anch'ella in gravidanza), questi dati confermano la data tradizionale. Valida anche la presenza dei pastori e delle loro greggi: infatti le pecore dal mantello nero, ritenute impure, la notte dovevano restare all'aperto anche d'inverno. La rassegna si conclude, per ora, con Repubblica (mercoledì scorso) e Il Giornale (venerdì) affascinati dal "mercatini dell'Avvento" che «cambiano la faccia al Natale» e con le otto pagine dell'Espresso (numero in edicola) che descrivono «il bello del Natale»: cioè lo shopping per i regali. Ma il Natale, quello vero, dov'è?CORTA L'ETERNITÀ DEI RICCHI«A suon di milioni di dollari» è il titolo, su Repubblica (venerdì 5), di un lungo articolo su quegli ultramiliardari che spendono le loro ricchezze per «comprarsi l'eternità». Uno di questi ricconi è il russo Dmitry Itskov, che ha solo 33 anni, ma già a questa età non sa più dove mettere i suoi soldi e ha lanciato un programma che si chiama"2045 Initiative", cioè «il suo sogno […] di trapiantare una coscienza umana su un supporto non biologico e quindi di creare un "avatar"» entro il 2045. Il suo sito in rete è aperto a chiunque voglia collaborare, purché versi in contanti almeno tremilioni di Euro come ha subito fatto la manager Martine Rothblatt, «imprenditrice spaziale». Qualche altro ipermiliardario è negli Stati Uniti. Per esempio l'affarista John Sperling che puntava l'obiettivo sulla clonazione, ma riuscì a clonare soltanto e malamente il suo gatto; o il miliardario canadese Robert Miller, fautore della crioconservazione, che come sala d'attesa dell'immortalità offre una sepoltura in frigorifero (una specie di inferno alla rovescia). Bisogna dire che l'articolo è scritto con un tono di distacco e che lo stesso fa Vittorio Zucconi nel suo commento («Se l'illusione di una vita senza fine è l'estremo privilegio dei più ricchi»). Va detto, da parte nostra, che se tutti questi Epuloni distribuissero i loro miliardi ai poveri, la somma degli anni in più vissuti da costoro equivarrebbe, senza dubbio, a un bel pezzo di eternità. MANIPOLATA LA BIBBIA?Corrado Augias torna sul tema del male che, secondo lui, negherebbe l'esistenza o l'onnipotenza di Dio (Repubblica, venerdì 5). Un lettore gli spiega la storia di Giobbe come «figura del Cristo che, da figlio di Dio, si ritrova ad apparire "l'uomo dei dolori"» e gli ricorda che anche il Leopardi disilluso («Per me la vita è male… È funesto a chi nasce il dì natale»), sofferente e morente accettò di ricevere il conforto di un sacerdote. E gli ricorda Giobbe e la sua fede nella giustizia e nella misericordia di Dio. In risposta Augias tenta una frecciata alla Scrittura: «Questo libro della Bibbia è uno dei più discussi, enigmatici, contraddittori e probabilmente manipolati». Una «manipolazione» biblica? Viene alla mente il Manzoni: «Non sarai tu quello che spianti Milano».