Maria Goretti. Il volto di una purezza innocente che il mondo non riesce a capire
Maria Goretti è in qualche modo icona di un mondo femminile troppo spesso violato e ridotto a oggetto. Ma è anche la testimone di una fede che il mondo fa fatica a comprendere. Era nata nel 1890 a Corinaldo (Ancona) e con la famiglia era andata a vivere a Paliano e poi a Ferriere di Conca (frazione di Latina). Il 6 maggio 1900 il padre, mezzadro, morì di malaria e così i Goretti dovettero dividere la casa con la famiglia Serenelli. A 11 anni Maria fece la Prima Comunione e formulò il proposito di «morire prima di aver compiuto qualche peccato». Il giovane Alessandro di 19 anni, figlio dei coinquilini Serenelli, però aveva messo gli occhi su Maria e l’aveva più volte molestata. Il 5 luglio 1902 la attirò in casa con la scusa di farsi rammendare dei vestiti, la aggredì tentando di stuprarla e, di fronte al deciso rifiuto di Maria, la pugnalò. La ragazza morì il giorno dopo, perdonando il suo assassino: questo sacrificio estremo portò lo stesso carnefice alla conversione e, dopo 27 anni di carcere, all’ingresso tra i frati minori cappuccini. Altri santi. Beata Maria Teresa Ledochowska, vergine (1863-1922); san Romolo di Fiesole vescovo e martire (IV sec.). Letture. Romano. Gen 22,1-19; Sal 114; Mt 9,1-8. Ambrosiano. Dt 31, 14-23; Sal 19 (20); Lc 8,22-25. Bizantino. 1Cor 3,18-23; Mt 13,36-43. t.me/santoavvenire