Vescovo e dottore della Chiesa, Cirillo di Gerusalemme è il volto di una Chiesa che sa accompagnare all'incontro con Dio e che cammina su una strada diritta, attenta a non cadere in pericolose deviazioni. Nei suoi scritti, infatti, Cirillo ci ha lasciato la testimonianza di un'attenzione particolare per i catecumeni. Il suo episcopato (348-386), però, fu segnato anche dalle aspre dispute cristologiche causate dalla diffusione dell'eresia ariana. Il Concilio di Nicea del 325 aveva chiarito la corretta dottrina sulla natura divina di Gesù, ma le diverse posizioni spesso erano sostenute da ragioni "politiche". Cirillo venne esiliato per ben tre volte con l'appoggio dell'imperatore. Fu Teodosio (379-395) a porre fine al suo esilio durato 16 anni e Cirillo poté così partecipare al Concilio di Costantinopoli nel 381.
Altri santi. Sant'Anselmo II di Lucca (o da Baggio), vescovo (1040-1086); san Salvatore da Horta, professo (1520-1567).
Letture. Mi 7,14-15.18-20; Sal 102; Lc 15,1-3.11-32.
Ambrosiano. Is 31,9b-32,8; Sal 25; Ef 5,1-9; Mc 6,1b-5 / Lc 9,28b-36.