Se sono colpiti dalla loro potenza e attività, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati (Sap 13,4).
Cose belle, la terra è un carico di sorprese. Affascinati dalla bellezza ne sentiamo il desiderio e corriamo verso il suo abbraccio. Diciamo bello il mare, il cielo, il fiore, il frutto, li sentiamo parte di noi e noi parte del tutto. Quanta gioia nel condividere il creato, commozione riserva in chi lo custodisce. Bellezza che apre frontiere oltre l'apparenza e guida il cuore onesto a dire armonia oltre il veduto. Difficile non accorgersi di quanto profumo di vero ci sia oltre il primo sguardo e dentro le cose percepirne l'anima silenziosa, il tocco originario. Guardare nei segni il volto del Principio è ricordare la Bellezza del suo soffio, forse ancora non conosciuta nella sua Parola. Vivere la bellezza del creato, rispettare il dono ricevuto è già un passo decisivo nel percorso verso il vero. Il bello che avanza intorno è dono preziosissimo dell'Alto, la preghiera allora non solo è verbo coniugato, ma rispetto che si deve a ciò che in dote ci è stato dato. Offesa della bellezza è offesa a Dio, ricordarlo non solo è dovere di chi crede ma di ogni uomo, perché se da Dio giudizio arriverà, non meno severa sarà la condanna della natura per chi la natura ha offeso.