Produttori di vino sull'ottovolante. Da un lato, crollano le vendite oltre Manica, dall'altro, nonostante le difficoltà, pare che le etichette cooperative riescano a tenere il mercato. Alti e bassi di un comparto, quello vitivinicolo, che continua ad essere da primato nell'ambito dell'agroalimentare nazionale, ma che risente in pieno degli effetti della pandemia così come della situazione politica e commerciale internazionale. Stando ai dati diffusi dal Centro Studi DIVULGA nel primo mese dopo la Brexit, si è già verificato un crollo del 36% delle esportazioni di vino italiano in Gran Bretagna. Alla base della frenata sono gli ostacoli burocratici e quelli amministrativi. Un bruttissimo segnale, che potrebbe anche peggiorare tra qualche mese. Soprattutto tenendo conto che quel mercato, viene spiegato in una nota, resta il terzo per il vino italiano dopo Usa e Germania. A pesare sarebbero i «dodici (nuovi) vincoli obbligatori solo per esportare il vino nel Regno Unito nel post-Brexit» che, tra l'altro, sarebbero «la punta dell'iceberg di una overdose di burocrazia con la quale le imprese nazionali del settore agroalimentare dovranno fare i conti». In gioco sono esportazioni che valgono 3,7 miliardi e che vedono gli inglesi i principali consumatori mondiali di Prosecco. Si profilano molte ombre, dunque, per l'Italia vitivinicola alle prese con il Regno Unito. Incertezze che solo in parte sono fugate da altri numeri che prospettano una situazione migliore. Nell'anno del Covid, per esempio, il sistema vitivinicolo cooperativo (423 cantine per 4,9 miliardi di euro di giro d'affari e una produzione pari al 58% del vino italiano), è riuscito a confermare il proprio fatturato (+1%), con un aumento delle vendite nella grande distribuzione organizzata (+6%) e all'estero (+3%). Lo evidenzia l'Alleanza Cooperative Agroalimentari, presentando lo studio di Wine Monitor Nomisma che rileva anche come «nel 2020 il 34% delle cooperative vinicole abbia mantenuto stabile il fatturato e un 41% lo ha visto in calo». Bene anche le vendite all'estero: +3% quelle della cooperazione, contro un -2,4% del vino italiano nel complesso. Ma anche le coop non sono tranquille: le scorte di vino in cantina stanno crescendo troppo. E la prossima vendemmia si avvicina.