Nella Grande distribuzione organizzata si vende più vino di prima. Il dato è importante e fa ben sperare per quest'anno oltre che per i destini di uno dei più significativi comparti produttivi dell'agroalimentare nazionale che vale miliardi di euro, ma che soffre della diminuzione dei consumi sul mercato interno.A dare numeri interessanti e positivi sulle vendite nella Gdo è stato Iri (uno dei più quotati centri studi sul mercato alimentare moderno), in vista dell'edizione 2015 di Vinitaly. Nella Gdo, dunque, «il dato globale delle vendite di vino confezionato fino a 75cl segna un +1,5% a valore ed un +0,2% a volume – dice una nota di Iri –, mentre le bottiglie da 75cl a denominazione d'origine spuntano un +1,3% in valore ed un -0,7% a volume. Nel 2013 si era arrivati a -3,2%». L'indagine indica anche le etichette più ricercate. In vetta due nomi di sempre: Chianti e Lambrusco, che da anni conquistano le prime posizioni del podio, ma che mostrano una flessione delle vendite a volume. Al terzo posto Il Vermentino, un bianco che continua a crescere di anno in anno. Buone le vendite anche del Prosecco, del Nero d'Avola, del Muller Thurgau e del Traminer. Ma ci sono addirittura dei vini "emergenti", cioè con maggior tasso di crescita nel corso del 2014, come i marchigiani/abruzzesi Pecorino e Passerina, e il siciliano Inzolia, bene anche il laziale Orvieto.Tutto bene, o quasi. Il vino, infatti, non è prodotto da vendere semplicemente "a peso". Per questo gli osservatori di mercato si sono già posti il problema della difesa del valore del prodotto, e quindi della qualità e del prezzo, oltre che delle quantità vendute. Potrebbe essere proprio questo uno dei temi cruciali dibattuti nell'ambito del Vinitaly tra il 22 e il 25 marzo prossimi. Ed è per questo che Federdistribuzione ha già messo le mani avanti: «Il tema di come calibrare le promozioni è fondamentale. Occorre sostenere i consumi, non solo di vino, ma senza drogare il mercato e senza annullare la percezione del giusto prezzo, che i consumatori devono mantenere». Via libera, quindi, a tutti gli strumenti che servono per informare meglio e dare più trasparenza al mercato e alle etichette offert, ma anche a tutto questo che può servire per valorizzare al meglio le etichette poste in vendita.La crescita del mercato nella Gdo, dunque, piace a commercianti e produttori, ma deve essere ancora una volta "gestita" con attenzione: quello del vino, infatti, è un mercato delicato e fragile, il tracollo è sempre dietro l'angolo.