Rubriche

Martiri Messicani. Il Vangelo è “pericoloso” per i regimi autoritari

Matteo Liut martedì 21 maggio 2024
Il Vangelo, come vessillo di libertà, è da sempre “pericoloso” per tutti i regimi e ogni forma autoritaria di governo. Così in Messico, dopo l’introduzione nel 1917 di una Costituzione anticlericale, la comunità cristiana venne presa di mira e pagò un cruento pegno di sangue per la sua testimonianza. Oggi la liturgia ricorda un gruppo di martiri uccisi da quella ferocia, canonizzati nel 2000. Capofila è san Cristoforo Magallanes Jara, nato a Totiche nel 1869 e, da prete, parroco del suo paese natale. Nel suo ministero curò l’evangelizzazione degli indigeni, aprendo una missione ad Azqueltán, tra gli Huicholes, fondò diverse scuole, un ospizio per orfani e una casa di riposo per anziani. S’impegnò, inoltre, nella diffusione della devozione al Rosario e per la promozione delle vocazioni. Quando venne chiuso il Seminario di Guadalajara lui aprì un piccolo centro per la formazione dei futuri preti nella sua parrocchia. Anche se rifiutò sempre di partecipare al “movimiento cristero” – che invocava un’opposizione dura alla persecuzione e non disdegnava l’uso delle armi – tutti gli impegni di Magallanes Jara lo resero inviso al regime: la sua resistenza pacifica, infatti, era ancora più “pericolosa”. Fu sequestrato dall’esercito e venne fucilato il 25 maggio 1927 a Colotlán assieme a 24 compagni. Altri santi. San Paterno di Vannes, vescovo (V sec.); san Hemming di Abo, vescovo (XIV sec.). Letture. Romano. Giac 4,1-10; Sal 54; Mc 9,30-37. Ambrosiano. Es 19,1-6; Sal 80 (81); Lc 12,35-38. Bizantino. At 26,1.12-20; Gv 10,1-9. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata