Il trapianto di testa? Vediamo invece di non perderla
Non solo: un'impresa di navigazione turistica ha lanciato «la nave a luci rosse», sulla quale «i ricconi in cerca di nuove emozioni» avranno l'occasione, esplicita e facilitata dall'armatore, di «scambi di coppia» (Libero, c.s.). Per questa trovata, in parole povere, si potrebbe parlare di una specie di trapianti temporanei e provvisori di moglie o di marito o di compagni.
Di tutte queste notizie soltanto la prima (no mamme) è stata pubblicata con meritevole deprecazione dalla Verità mentre le altre sono rese pubbliche con manifesta più o meno evidente simpatia. Povera scienza e povera morale! Che dire? Se tutte queste novità si presentano come conquiste della "scienza" dico che, con questo nome fuori luogo, diventano adatte a barzellette, al cinema e alla letteratura di fantasia. Povera società se la gente sorride ironicamente a questa assurdità.
Ma bisogna dire anche peggio, perché tutto ciò appartiene a un umanesimo senza uomo e a un'etica priva di fondamento, di leggi e di logica. Il decantato "principio" di autodeterminazione, che fonda ormai la filosofia e guida la pratica di tutto il laicismo, finisce per essere il manuale della crisi morale della persona e la dimostrazione di come sia ignorato il suo "essere" prima, durante e dopo la nascita e la morte. Non di trapianti ha bisogno la testa, ma soprattutto di non essere perduta.
PERCHÉ ROMA
Un lettore chiede alla Repubblica perché «l'Italia si riconosce nel 25aprile, nel 2 giugno e nelle celebrazione dei martiri delle Fosse Ardeatine» e invece «ha rimosso la festa del 20 settembre» (la presa di Roma). La risposta del giornale è storicamente dotta e articolata, ma non risponde. Forse è accaduto perché Marco Pannella, che della breccia di Porta Pia era l'anima moderna e politica, è morto. E forse perché quella festa era chiaramente un rimasuglio inutile di anticlericalismo laicista e massone. E forse ancora per la gelosia nostalgica dei "carbonari" delle due ex capitali: Torino e Firenze.