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Il talent dei fotografi non riesce a... scattare

Andrea Fagioli martedì 2 agosto 2016
Tra i talent show c'era ancora una lacuna. Incredibile, ma vero: ne mancava uno sulla fotografia. Ecco allora che Sky Arte HD l'ha colmata lanciando Master of photography, il primo talent riservato a fotografi amatoriali e professionisti in onda il giovedì sera in contemporanea in cinque Paesi europei: Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria. All'inizio i concorrenti selezionati erano dodici, di varie nazionalità. Ma ad ogni puntata se ne perde uno per strada. Il verdetto è affidato a severi maestri della fotografia di fama internazionale: Oliviero Toscani, Rut Blees Luxemburg e Simon Frederick. Ad assisterli, ogni volta, un diverso collega altrettanto noto. Al vincitore, al termine dello otto puntate previste, andranno centocinquantamila euro e la possibilità di vedere le proprie foto esposte in una mostra e raccolte in un catalogo. La conduzione, o per meglio dire il trait d'union, è affidato a Isabella Rossellini, che appare completamente fuori ruolo. Il punto di partenza è uno studio ricostruito in una fabbrica dismessa dove i concorrenti apprendono il tema da sviluppare e il giudizio finale. Si è partiti da Roma con sei ore a disposizione dei fotografi per presentare ai giudici lo scatto che secondo loro rappresentava al meglio il rapporto tra l'arte e la città eterna. Poi è stata la volta del racconto della vita notturna di Berlino. Questa settimana tocca al nudo e a seguire il ritratto d'attore, Londra, natura e paesaggio, casa dolce casa e, infine, l'8 settembre, viaggio in Europa. Chiaramente rivolto in primo luogo agli appassionati di fotografia, il programma offre i dati tecnici degli scatti che vengono proposti: apertura del diaframma, tempo di esposizione, sensibilità alla luce e lunghezza focale (con l'aggiunta di un po' di pubblicità più o meno occulta alle apparecchiature). Ma questo non basta a evitare la difficoltà di proporre l'immagine statica, spesso in bianco e nero, attraverso un mezzo che si basa sull'immagine in movimento e a colori, con tanto di discutibili metodologie di “lettura” per cui nella foto ognuno vede ciò che vuole. Per di più il programma è realizzato interamente in inglese e poi doppiato per l'edizione italiana e tedesca. Nella versione nostrana la Rossellini e Toscani doppiano se stessi, mentre la Luxemburg e Frederick sono doppiati da attori italiani rendendo il tutto estremamente innaturale.