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Giorgio. Il «suo» drago, simbolo delle nostre catene

Matteo Liut domenica 23 aprile 2017
Il "drago" è l'icona di tutto quello che ci annienta, che ci rende schiavi e che ci allontana dal cielo. E san Giorgio è il testimone della forza del Vangelo, l'unica in grado di renderci davvero liberi, l'unica che spezza le catene sotto il cui peso rimaniamo schiacciati. La biografia di questo santo si perde in una tradizione arricchita da particolari leggendari, che però comunicano tutta la ricchezza spirituale e teologica della sua eredità. A lui si sono ispirati interi popoli, nazioni ma anche movimenti e associazioni. Sarebbe stato un militare di rango elevato, molto vicino all'imperatore Diocleziano, al quale, però, si oppose dopo l'emanazione dell'editto di persecuzione contro i cristiani. Il suo coraggio gli costò la vita: Giorgio venne martirizzato il 23 aprile dell'anno 303.
Altri santi. Sant'Adalberto di Praga, vescovo e martire (956-997); beata Maria Gabriella Sagheddu, monaca (1914-1939).
Letture. At 2,42-47; Sal 117; 1Pt 1,3-9; Gv 20,19-31.
Ambrosiano. At 4,8-24; Sal 117; Col 2,8-15; Gv 20,19-31.