Che idea: le pesche sciroppate. L"estate sta finendo e con gli ultimi scorci spariscono anche i prodotti che ci hanno portato le stagioni. Ricorderò sempre con un certa tenerezza quel dolce a base di pesche di vigna (quelle dalla polpa bianca) che Nadia Santini prepara nella sua osteria di lusso a Canneto sull"Oglio. E sembra un paradosso che la cucina di lusso celebri i prodotti semplici, casalinghi, che un tempo, prima dell"avvento di surgelati e cibi pret a porter, riempivano le dispense di ogni casa, di campagna o di città.Provate allora a offrire un dessert con una pesca sciroppata, una di quelle profumate raccolte ancora adesso in campagna, accompagnate con una pallina di gelato fatto in casa o semplicemente in una coppa. Farete bollire una pentola di acqua immergendovi, al momento dell"ebollizione, delle pesche che abbiano una polpa soda (non eccessivamente mature, quindi). Bastano un paio di minuti. Una volta scolate in acqua fredda spellatele e poi mettetele a cuocere a fuoco lento in uno sciroppo dolce (400 gr. di zucchero, la scorza di un limone intero, una stecca di vaniglia. Il tutto per 1,5 chilogrammi di frutta).Andranno ritirate quando risultano perfettamente cotte, mantenendo inalterata la loro fisionomia. A qual punto le dividerete con delicatezza in due, estraendo il nocciolo. Verranno infine conservate nel loro sciroppo di cottura prima di servirle. Se volete abbinare un vino, cercate un moscato di Siracusa. L"azienda Pupillo ne produce di tre tipi, di cui uno ha un gradevole profumo di pesca gialla e di mandorla. Un matrimonio d"amore, insomma.