Continuo a pensare con i piedi e mi domando ancora: ma uno come lo juventino Hans Nicolussi Caviglia cosa c’azzecca con il mondo del calcio? Ora, il ragazzo della Continassa da sei giornate langue in panchina. Allegri non lo vede, e c’è da capirlo, con tutti i fuoriclasse bianconeri che deve far giocare lì in mezzo al campo (ma quali?). Per carità, non recitiamo anche noi la classica parte da italiani “60 milioni di ct” fuori dal campo, però uno scampolo di partita a questo ragazzo che oltre alle diagonali conosce anche le parabole della vita e le rime dei poeti si poteva concedere no? Hans, un po’ pallido e assorto, dalla panchina osserva e alla fine dell’ultimo mestissimo match Juve-Milan ha postato sui social: «Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare ma per noi che sappiamo anche la brezza sarà preziosa». Capite, il giovane panchinaro della Juventus esorcizza il momento no citando Rilke. Non va ad annegare nell’oceano delle stories e non si permette di cadere nell’invettiva. Per quella, c’ha pensato il Denzel nerazzurro, Dumfries, il quale ha un po’ rovinato la festa scudetto dell’Inter. L’ad Beppe Marotta da gran signore del calcio qual è, si era raccomandato di non cadere nella tentazione dello sfottò esagerato contro i milanisti. Si chiama “stile” e quello Marotta lo conosce e lo pratica da molto prima del suo transito glorioso alla Juventus, da dove è arrivato per aprire questo nuovo ciclo d’oro all’Inter. Solo un suo illustre collega ha elogiato il gesto anti-fairplay, Mario Balotelli. «Lo striscione è bellissimo, fossero solo questi gli sfottò... Io al posto di Theo Hernandez avrei rosicato, ma fa parte del calcio: avesse vinto il Milan probabilmente l'avrebbe fatto lui», il giudizio dell’esperto in sfottò Balotelli, che poi plaude all’ex milanista Hakan Calhanoglu che non si è lasciato andare a nessuna vendetta da neocampione d’Italia. «Calhanoglu è stato un signore: ci fossi stato io non so cosa avrei combinato». Non abbiamo dubbi, caro vecchio Mario, non abbiamo dubbi.
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